Proseguendo l’itinerario di riflessione sulle lettere di Paolo dell’anno precedente, il corso ne focalizzerà le opere della maturità. Anzitutto, la Seconda Lettera ai Corinzi, la missiva più autobiografica e forse più sofferta dell’Apostolo, come affiora dalla sua confessione di avere una «spina nella carne» (secondo incontro). Ciò nonostante, l’apostolo dedica parte dello scritto ai fedeli, specialmente per invitarli a portare a termine la raccolta di denaro per i poveri della Chiesa-madre di Gerusalemme: occasione favorevole per lui per elaborare una vera e propria teologia della carità (terzo incontro).
La riflessione teologica di Paolo ha il suo vertice nella Lettera ai Romani, in cui egli dedica ben tre capitoli alla questione spinosa della salvezza eterna d’Israele, popolo eletto da lui amato fino all’ultimo (quarto incontro). Stupisce la capacità dell’Apostolo di amare sia gli Ebrei – che spesso lo perseguitavano – sia i pagani: nella sua ricca personalità la cura pastorale per i singoli credenti, scaturita dal suo amore per il Crocifisso risorto, utilizzava, a seconda dei casi, vari registri affettivi (paterno, materno, sponsale e fraterno), per condurre a Cristo il maggior numero di persone (primo incontro).
Nelle ultime due lezioni sarà data un’attenzione particolare alla teologia dell’amore sponsale della Lettera agli Efesini (quinto incontro) e al ministero del diaconato permanente nella Prima Lettera a Timoteo (sesto incontro), “sacramenti del servizio” alla Chiesa e di santificazione personale.
Ricchi di ricadute pastorali e di spunti spirituali, i sei approfondimenti biblici saranno arricchiti dal libero dibattito conclusivo con il Relatore.
